Igloo hangar at Milan

“Il confine tra Arte e Architettura è labile, spesso si sgretola e si rompe e quello che rimane è un meraviglioso esempio di bellezza e perfezione.”

È esattamente quello che ho pensato una volta terminata la visita alla mostra Igloos di Mario Merz al Pirelli Hangar Bicocca.

31 sculture tridimensionali semisferiche disseminate nello spazio espositivo, quasi a formare una piccola città, 31 occasioni con cui l’artista Mario Merz, uno dei rappresentanti della cosiddetta Arte Povera, sperimenta un nuovo concetto di spazio attraverso i più svariati materiali, 31 buone ragioni per visitare questa mostra che sarà esposta all’Hangar fino al 24 febbraio 2019.

Gli Igloos di Mario Merz all'Hangar Bicocca

Gli “Igloos” di Mario Merz all’Hangar Bicocca.

Ma che cosa affascina tanto in Igloos?

Sicuramente la forma iconica e ben riconoscibile delle opere, quella dell’igloo, che rimanda ad un’azione primitiva e insita nell’uomo fin dall’antichità: quella dell’abitare.

Sicuramente i materiali, semplici ma fortemente evocativi con cui Merz ha composto le sue sculture, scaglie di vetro, frammenti di pietra, rami di legno e neon dai colori decisi, che con le loro caratteristiche fisiche stimolano i nostri cinque sensi.

Passeggiando liberamente tra le opere, la tentazione di entrare negli Igloos e toccare con mano le sculture è molto forte, ma possiamo soltanto guardarli dall’esterno e lasciarci trasportare con la loro visione in un mondo quasi incantato e fiabesco.

La bellezza di mostre come Igloos sta nel donare al visitatore la possibilità di vivere un’esperienza immersiva nell’universo dell’arte (in forma tra l’altro gratuita) e ancora una volta Pirelli Hangar Bicocca si dimostra più che all’altezza di tale compito.