Acustica conchiglia, l’ultimo progetto di Oscar Niemeyer per Ravello. Con estremo interesse,  apriamo il cuore e la mente all’insegnamento del grande maestro.

La testimonianza di una poetica umana che si misura con la natura e ne diviene il sigillo dell’esistenza. Consegna l’opera d’arte al luogo, alla gente, alla storia.

Il rapporto con il luogo e’ la genesi del progetto. La trama di elementi , in un volume splendido per la sua semplicità,  appare un piccolo gioiello, una scultura architettonica che  dal Brasile  si proietta nell’immenso spazio naturale divenendone il sigillo, metafora di un’acustica conchiglia protagonista indiscussa del mare.

L’acustica conchiglia simbolo di un territorio, il territorio di Ravello, presenza ed eco di spazi lontanissimi e immensi  riflessi nel luogo dell’agorà cittadino. Antisimmetria e orientamento dell’edificio sono puntamenti che ci indicano chiaramente il rapporto con il luogo. La piazza a striscia ci riempie di ammirazione per la valorizzazione delle possibilità aggregative del contenitore. L’agorà, antisimmetrica  memoria e  innovativo innesto tra urbano e natura.  Città  storica e orografia costiera. Texture  e frammenti di memoria brasiliana, ibridata al mescolio del popolo locale, dà vita  a nuove integrazioni, nuove frontiere simili a moschee amalfitane  dai sapori di cucina mediterranea portate dal vento al di là del mare.


L’opera ci indica il puntamento dei venti marini  sul fronte costiero e la possibilità di una viabilità che cuce, come una rete a strascico, il territorio dentro la conchiglia-auditorium, eco  della vita del mare e della terra. Ibridazione fra le due culture. Spazi sconfinati sudamericani si fondono e trovano armonia nei piccoli spazi urbani del sud-italiano, tra silenziosa natura selvaggia da antropizzare e natura sociale provinciale da orientare culturalmente ad un futuro di diversità architettonica, da  strutturare con meno convivenza e più convivialità.

 

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Francesco Pietrella

Rosa Lucia Motta