schizzi progetto

Quando si definisce un progetto da proporre alla committenza, il risultato può sembrare lineare e immediato, ma non è così semplice come sembra! Progettare implica anni di studio, analisi e creatività ma per iniziare basta una matita. Che sia nera o colorata poco importa, l’importante è iniziare a conoscere ciò che abbiamo di fronte, ancor prima di metterci al pc a disegnare.

Ma per capire bene di cosa parliamo, partiamo proprio dall’etimologia della parola “progettare”. Progettare deriva dal latino proiectare, che vuol dire “gettare avanti” ed effettivamente ciò che fa un progettista è proprio “gettare avanti” la sua idea, fa una programmazione di quanto si vedrà realizzato. Ciò serve ad anticipare sia a livello concettuale che sperimentale quella che sarà la costruzione finale, attraverso l’osservazione e l’analisi della realtà. Si tratta a tutti gli effetti di un processo creativo che parte da un’idea, scarabocchiata su carta con la nostra matita, per arrivare alla traduzione di questa idea in disegni tecnici, modelli, e perché no anche qualche scorcio più artistico.

Mano che esamina una palette di colori e tessuti per un progetto di interior design

In fase di progettazione non solo andiamo a fare una “previsione” di quello che sarà alla fine realizzato, ma andiamo ad anticipare e risolvere tutte le criticità che ci potrebbero essere, oltre a tener conto dei desideri dei nostri clienti, che, attenzione, non sempre vanno accontentati! (ma questo è un altro film).
Ma iniziamo a delineare praticamente quali sono le fasi della progettazione!
Partiamo col dire che sicuramente ogni progetto è diverso dall’altro quindi non abbiamo un vero elenco prefissato da seguire scrupolosamente, anche perché come abbiamo detto precedentemente, la progettazione è creatività, è inventiva…la capacità di vedere il mondo da un’angolazione inconsueta senza dimenticare ovviamente le regole!

La creatività è mettere in connessione le cose

Steve Jobs

Alla base di un buon progetto di interior design ci sono molti elementi, nulla deve essere lasciato al caso e prevenire ogni possibile imprevisto può essere l’asso nella manica per risolvere ogni eventuale problema e per non rischiare di cadere in errori banali ottenendo così un risultato approssimativo e poco convincente.

Procediamo step by step…

1. L’intervista col cliente.

È un momento molto importante, in quanto è qui che, attraverso una serie di domande, emergeranno le esigenze che portano il cliente al cambiamento, lo stile, i colori e soprattutto il budget! In questa fase ci si trova di fronte a due tipologie di clienti: chi sa esattamente cosa vuole e supporta il tutto con ritagli di giornale, screen di vari siti internet, liste più o meno lunghe…e chi invece dice “fai tu”. Il “fai tu” è come avere tra le mani un’arma carica ma senza sicura, perché per nel migliore dei casi ci troviamo di fronte ad un cliente consapevole di aver bisogno di apportare modifiche, ma che si “affida” per il dove e come farle. Nel peggiore dei casi il cliente sa esattamente cosa vuole e soprattutto cosa non vuole ma non si fida, e questo non è un gran punto di partenza.

Il cliente ci affida i suoi luoghi del cuore e la fiducia è un aspetto imprescindibile!

2. Brainstorming.

Dopo il colloquio si rielabora tutto ciò che si è appreso.
Si “buttano giù” le prime idee, prendono forma i primi schizzi, si accostano materiali, colori, carte da parati, arredi ed elementi decorativi di svariato genere. Questa è la fase dove si può dare libero sfogo alla creatività e ovviamente anche quella più divertente!

3. Progettazione.

Il passo successivo è quello di concretizzare le idee.
Si parte dalla pianta, si delimitano/riorganizzano gli spazi, andiamo ad inserire gli arredi selezionati precedentemente che devono sempre essere funzionali oltre che “belli”.
Il progetto diventa veramente “reale” nella dimensione 3D, dove l’applicazione dei materiali, dei colori e degli arredi ci mostra i vari ambienti come se fossero lì davanti a noi.

Disegno tecnico di una pianta architettonica con la disposizione di stanze e arredi

4. Preparazione della proposta.

Si procede dunque alla sistemazione in tavole di tutto quello che è stato prodotto. La presentazione deve essere bella, esaustiva, ricca, deve far capire al cliente la cura e la dedizione che si è messa per la creazione del loro nuovo ambiente. Si preparano anche delle soluzioni diverse e ovviamente bisogna essere pronti alle numerose domande!

Spaziosa zona living arredata in stile moderno, con grandi porte scorrevoli che si aprono su una vista panoramica del mare

5. Presentazione.

Si fissa con il cliente un appuntamento per la presentazione del progetto.
Per me è un momento denso di adrenalina, perchè inevitabilmente si scatena l’orgoglio di presentare una propria creatura, perché è così, ogni progetto è come un figlio.
Si procede a spiegare il progetto, si mostrano i disegni, le immagini, i dettagli, vengono motivate tutte le scelte progettuali.

Due persone che indicano la pianta di un edificio durante una fase di progettazione

In questi casi, gli occhi e le prime reazioni a caldo, sono come una cartina di tornasole, ci daranno subito un indizio della piega che sta prendendo la presentazione.
Ci potrà essere l’effetto “wow” così come dobbiamo essere pronti anche al no.

6. Ritocchi.

Alla luce di quanto emerso nella presentazione, si va a definire e ritoccare il progetto. Si sceglie, insieme al cliente, tra le varie opzioni proposte e si finalizza, giungendo a un progetto condiviso dalle parti.

Vaso decorativo rosa dal design minimalista, posizionato su una superficie scura con sfondo in ombra

7. Organizzazione e realizzazione dei lavori.

Una volta che tutto è stato scelto e concordato col cliente, si passa alla parte pratica e organizzativa.
Si procede ai sopralluoghi, agli ordini e si stabiliscono i tempi.
Tutti i professionisti riceveranno i disegni e le schede tecniche per svolgere il loro lavoro in autonomia e in simultaneità (laddove possibile). A noi toccherà supervisionare il lavoro di tutti per far sì che tutto si svolga secondo le scadenze e senza intoppi, mentre il cliente può tranquillamente “godersi lo spettacolo”

Vasca da bagno moderna in una stanza minimalista con vista su un ampio paesaggio attraverso una grande finestra

Ovviamente qualche imprevisto potrà sempre capitare, ma l’importante è mantenere la calma e cercare la soluzione più adatta per stare nei tempi.
Qualora non fossimo in grado di rispettare le tempistiche, non dobbiamo strapparci i capelli!
È sempre meglio, avvisare il cliente e propendere per la qualità del lavoro piuttosto che ottenere un risultato puntuale, ma approssimativo.

8. Riconsegna.

Una volta terminato il cantiere e fatto gli ultimi piccoli ritocchi, il nostro lavoro è finito, non ci resterà che riconsegnare il testimone al cliente e godere del risultato attraverso i suoi occhi.

 

Matita appoggiata su un taccuino a spirale, pronta per prendere appunti o disegnare

Questo rimane pur sempre un elenco a grandi linee, nel mezzo della progettazione è sempre tutto in divenire!
Infine ricordate sempre che, come dicevo all’inizio, può sembrare facile, ma non lo è, perché una scelta che oggi un professionista è in grado di fare in poco tempo è il risultato di anni di studio, osservazione, fallimenti e piccoli traguardi raggiunti!