
In provincia di Napoli, in un complesso di edifici industriali risalente agli anni Ottanta, un’azienda ha deciso di stabilire una delle sue sedi di rappresentanza.

Luigi Arcopinto, 2023. Reception: scorcio verso la sala riunioni

Luigi Arcopinto, 2023. Sala riunioni
Al fine di adattare questa singolare fabbrica, composta da due ampi volumi voltati, che hanno ospitato almeno due cicli produttivi differenti in precedenza, e da un piccolo corpo annesso, originariamente destinato ai servizi igienici e agli uffici, la committenza aveva la necessità di sostituire l’impianto elettrico e di modificare blandamente il layout planimetrico, a causa delle rinnovate esigenze funzionali. Per tali necessità metteva a disposizione un budget molto esiguo. L’azione progettuale, allora, ha aderito ai segnali di qualcosa che esisteva già – sotto traccia – nello stato di fatto, senza rinunciare alle possibilità metamorfiche di una nuova architettura.

Luigi Arcopinto, 2023. Ambiente per lo stoccaggio e l’accettazione dei materiali: scorcio verso gli ingressi

Luigi Arcopinto, 2023. Ambiente per la lavorazione dei materiali: stanza del traliccio elettrificato

Luigi Arcopinto, 2023. Ambiente per la lavorazione dei materiali: stanza del traliccio elettrificato
Come regola generale: le demolizioni sono state ridotte al minimo indispensabile per adattare gli spazi alle funzioni e, mentre per gli ambienti degli uffici si è optato per un processo di completo mascheramento dello stato pregresso, nei due volumi voltati, la presenza stessa delle volte delineava una potenza plastico-spaziale dominata dalla luce interstiziale dei lucernari, che implorava di essere ripristinata e potenziata attraverso l’inserimento di innesti.
Perciò, negli uffici, l’impianto elettrico è stato espulso dalle pareti in modo tale che, nel disegnare gli ambienti con trame dal ritmo mai regolare, potesse divenire il protagonista chiaroscurale di una improbabile boiserie diffusa; il vecchio pavimento è stato sostituito da una ceramica bianca posata “a griglia” che gira con una mattonella anche sui muri perimetrali, per divenire battiscopa, e si estende a rivestire le superfici verticali quando serve (come nel caso del bancone della reception); infine, tutti gli arredi disegnati su misura per il progetto, sono stati realizzati in strutture impilabili di muratura e lamiera mandorlata o in tubolare leggero di ferro zincato.

Luigi Arcopinto, 2023. Ambiente per la lavorazione dei materiali: stanza del traliccio elettrificato

Luigi Arcopinto, 2023. Ambiente per la lavorazione dei materiali: stanza dei forni

Luigi Arcopinto, 2023. Ufficio

Luigi Arcopinto, 2023. Ufficio
Nei due ambienti voltati, invece, il problema della sostituzione di un manto pavimentale plastico deteriorato si è presentato come l’opportunità per riportare alla luce e restaurare un vecchio pavimento nero in piastrelle di materiale cementizio misto a bitume, contrappunto perfetto alla candida luce che filtra dal tetto; il sistema delle volte è stato sottoposto a un opportuno restauro degli intonaci e dei serramenti e si è proceduto alla rimozione degli elementi orizzontali all’imposta, che servivano a sostenere alcuni dispositivi del primo processo produttivo ospitato dalla fabbrica. In uno di questi due ambienti voltati, poi, un enorme traliccio metallico sghembo si è elettrificato, per consentire di avere un’ampia isola di lavoro sotto di sé: la sua struttura trafigge lo spazio della volta, tradendo ed enfatizzando l’andamento della sua luce e provando a instaurare un rapporto dialettico con la partizione orizzontale. Invece, nella sala dei forni, anch’essa ospitata nel volume voltato, una serie di bacchette metalliche si agganciano alle volte come parassiti scurissimi e, tradendole anch’esse, sostengono a vista tutti gli elementi tecnici necessari per eseguire le lavorazioni in sicurezza immediatamente sotto.

Luigi Arcopinto, 2023. L’ingresso dell’ufficio

Luigi Arcopinto, 2023. Scorcio della facciata principale
Per quanto riguarda l’esterno: l’edificio era sottoposto a una rigida “legge” cromatica dettata dal complesso condominiale, così si è proceduto al ripristino in forma e colore di tutte le superfici e si sono innestate due pensiline sugli ingressi pedonali della reception e dell’ufficio. Tali dispositivi, che servono a segnalare gli ingressi e a ripararli dal sole e dalla pioggia, sono concepiti al fine di variare l’assetto percepito delle facciate su cui sono collocati.
Infatti, lo schema euritmico sotteso al progetto, che è quasi una moodboard geometrica dell’intervento, evidenzia la compresenza di tutti gli innesti metamorfici approntati. Essa lascia anche notare come questi siano fortemente normati, dal punto di vista sia morfologico che dimensionale, da un’unica griglia fondante e dimostra che l’intera architettura ha provato a formarsi con un metodo compositivo frutto dell’interpolazione delle regole geometriche, della sintassi d’ombra e dell’espressione euritmica, con tutti gli enti che concorrono a costruire lo spazio.

Luigi Arcopinto, 2022. Pianta allo stato di fatto

Luigi Arcopinto, 2022. Pianta di progetto

Luigi Arcopinto, 2023. Esploso assonometrico
Crediti Progetto
Luogo
Casoria (NA)
Cronologia
Aprile 2022 – Maggio 2023
Cliente
Committente privato
Progetto
Luigi Arcopinto
Realizzazione
Marzapane costruzioni
Superficie netta
500 mq
Budget
85.000,00 euro