
Questa è la breve storia di un contenitore dai contenuti intensi e particolari…
Il 1952 è l’anno di nascita della casa editrice Pellegrini di Cosenza che conta 3000 titoli.
Entrando nell’attuale sede si è accolti da un ampio terrazzo che introduce all’interno, da un ambiente a pianta quadrata si accede da un lato agli uffici dell’amministrazione, ordini e distribuzione e dall’altro al ‘corridoio sentimentale’. Sentimentale perché è un percorso dell’anima, una ricchezza affettiva e materiale, fatta di pagine e pagine, di libri, di volumi più o meno corposi, di altezze diverse, riposti lungo gli scaffali di una biblioteca veramente speciale.
Lo scorso anno è stata inaugurata la biblioteca dedicata al fondatore dell’editrice, Luigi Pellegrini. Un grande libro in carton gesso (a sua volta libreria) è rinato con due speciali pagine dedicate all’evento. La biblioteca si snoda lungo il corridoio: da un lato i libri, per tutta la lunghezza che parte dall’ingresso e conduce fino alla stanza della composizione, dall’altro la parete con i riconoscimenti ricevuti dal professore Luigi Pellegrini, piccoli-grandi tasselli di una sincera soddisfazione lavorativa. A minima parte di questi libri ho contribuito con la realizzazione delle copertine.
Nel corso degli anni, la mia creatività, già affascinata dall’idea del recupero alternativo degli oggetti, si è inevitabilmente intrecciata con quella dell’editore e questo luogo, oltre ad essere fucina di idee letterarie, è diventata fucina di creazioni manuali legate inevitabilmente all’editoria e a ciò che intorno al libro ruota.
Walter Pellegrini (il figlio del fondatore) di tanto in tanto si cimenta nella produzione di originali creazioni, nelle quali la valorizzazione degli spazi e degli oggetti si traduce in uno spiccato senso dell’equilibrio e dell’utilità e, non vi nascondo che, spesso e volentieri, ho contribuito nel mettere a punto (nel ruolo di soddisfatta aiutante) parte di questi piccoli gioielli di design editoriale. Sul terrazzo, dedicato agli incontri letterari e le presentazioni, tra i divani spiccano le realizzazioni di recupero di tavolini tondi che hanno come base centrale una pila di libri, sovrapposti a torsione alternata e sormontati da tondi in legno rivestiti con stralci di riproduzioni di riviste e pezzi di realtà editoriale che hanno fatto la storia della casa editrice.
L’ampia superficie è stata divisa in ambienti funzionali allo svolgimento delle varie attività attraverso l’utilizzo del carton gesso: scrivanie, ripiani e divisori, contenitori aperti o chiusi.
La libreria è stata realizzata completamente dall’editore con semplici pannelli in truciolato a scaglie orientate. La scelta di una profondità di 25 cm – solo per il ripiano alto è stata prevista una profondità maggiore per i volumi più corposi – e l’interruzione in verticale a senso alternato nei punti critici ha permesso di ottenere un gioco di ripiani dal disegno semplice e lineare, ma assolutamente solido e non soggetto ad avvallamenti o cedimenti per tutta la lunghezza. A decoro dei tagli in verticale la sovrapposizione di un collage ‘a dorso di libro’ di diversi colori con la scritta biblioteca ‘Luigi Pellegrini’.
Dal corridoio è possibile accedere agli uffici della redazione, della direzione e in fine della composizione. La porta che conduce a quest’ultimo ambiente è una porta-libreria puramente decorativa, ultimo intervento dell’editore che, nel fare di necessità virtù, si è reinventato una porta sostitutiva a quella in vetro, rotta per un non corretto riposizionamento (nel quale, ahimè, ho avuto la mia parte!). In legno di abete e con la cornice dei libri posti in scaffali accoglie gli autori che ritirano le bozze, eseguono correzioni e si interfacciano con la composizione prima che il volume vada in stampa.
Insomma ogni stanza conserva un legame con la storia dell’editoria e proprio l’ufficio dell’editore accoglie gli ospiti alla grande scrivania in legno massello color ciliegio: uno spesso vetro temperato protegge e mette in mostra i vecchi cliché di stampa, i caratteri in piombo, la carta e gli oggetti legati alla stampa e alla storia. La magia dei libri nasce entrando e si lega agli oggetti, alle pagine, alle persone, ai ricordi lungo un appassionante corridoio sentimentale fatto di gente, di autori, di volumi, di presentazioni, di librerie reali, per il cuore e per la mente.