il progetto “Pergola-Village, vined Orani”, pubblicato sulla rivista Interiors, 1953

Dopo sessantotto anni di silenzio dalla prima pubblicazione del progetto “Pergola-Village, vined Orani”, sulla rivista americana Interiors, il ritorno dell’intervento di Costantino Nivola ad Orani è ora finalmente possibile.

L’artista

Costantino Nivola, nel suo studio di Springs, NY

Costantino Nivola (Orani 1911 – Long Island 1988) è stato uno degli artisti italiani più interessanti del Novecento. Emigrato negli Stati Uniti insieme alla moglie Ruth Guggenheim nel 1939, è stato capace di inventare, sperimentare e di unire l’arte all’architettura.

La trasversalità che caratterizza la sua investigazione artistica, interessa sia l’Italia che l’America e costituisce uno degli aspetti più stimolanti della sua attività.

In Italia Nivola, si forma tra i banchi dell’ISIA di Monza e, poi, all’Olivetti di Milano come graphic designer, mentre in America, grazie al clima fervido di New York conosce architetti dal calibro di: Stein, Rudofsky, Steinberg, Breuer, ma uno in particolare è l’incontro epifania, quello con l’amico architetto Le Corbusier. Il dialogo costante con le maggiori voci dell’architettura permette all’artista una sperimentazione continua e gli offre la possibilità di una carriera all’insegna della sintesi delle arti, il dialogo tra arte e architettura.

La sintesi delle arti

Se l’unione tra arte e architettura si concretizza nell’invenzione di una nuova e personalissima tecnica, il sandcasting – Nivola è stato tra i pochi artisti del Novecento a realizzare una propria tecnica scultorea –, avvenuta in modo del tutto spontaneo mentre trascorreva una giornata con i figli sulla spiaggia di East Hampton (NY), una riflessione costante e sempre più profonda sulla sintesi delle arti conduce l’artista all’exploit dello Showroom Olivetti nel 1954, spettacolare connubio tra la sua idea artistica e la progettazione architettonica curata dallo studio milanese BBPR, non casualmente definito il negozio più bello della Quinta Strada di Manhattan.

Pannello in sandcasting per lo Showroom Olivetti, New York, 1954, architetti BBPR

Un’altra evoluzione all’interno della carriera di Nivola arriva alla metà degli anni Cinquanta, grazie all’utilizzo dei graffiti su muri liberi, sperimentati la prima volta nella sua casa-giardino di Springs. La combinazione di queste due tecniche in varie commissioni pubbliche, non solo vale a Nivola il rispetto e l’ammirazione degli architetti,  ma gli permette anche di ottenere incarichi internazionali.

L’idea dell’arte del vivere con la casa-giardino di Springs (NY)

Negli anni Cinquanta, la creazione insieme a Bernard Rudofsky, della casa giardino di Springs, nei pressi di Long Island, segna un’altra tappa fondamentale nella sua poetica artistica: l’elaborazione dell’idea di arte del vivere.

La fontana d’acqua e il muro graffito di Nivola, La casa-giardino di Springs, NY, progettata da Nivola e B.Rudofsky, 1954

La casa, abbellita dai murali di Le Corbusier, è anche il primo laboratorio dell’artista, come luogo di creazione delle sculture in sandcast. Il giardino, ideato con l’architetto austriaco, è pensato per favorire e garantire tanto la socialità tra le persone – spesso artisti dal calibro di Pollock e De Kooning, quanto e la compartecipazione tra arte-uomo-natura, in una commistione tra alberi, piante, sole, acqua e le opere d’arte.

“The Pergola-Village, vined Orani”, un progetto in anticipo sui tempi

Da questa idea di arte del vivere, quindi, dal contatto diretto tra uomo e natura, nasce il progetto “Pergola-Village, vined Orani”. Pensato per la prima volta e pubblicato nel 1953 sulla rivista Interiors, è un perfetto esempio di quell’idea di sintesi delle arti, tanto cara a Nivola.

il progetto “Pergola-Village, vined Orani”, pubblicato sulla rivista Interiors, 1953

Il progetto nasce come un’opera di arte ambientale intesa a rafforzare il senso di comunità dei cittadini. Per rafforzare il senso di collettività, Nivola progetta per ogni tetto del paese di Orani una pergola. L’artista immagina, in questo modo, di poter costituire un’unica enorme rete di collegamento tra tutte le case della cittadina. Il Pergola-Village è di natura avanzata rispetto alle coeve interpretazioni della sintesi delle arti degli anni Cinquanta – come la teoria di Piero Dorazio, pubblicata su Arti Visive nel Dicembre del 1952 –, imperniate esclusivamente sull’incontro tra pittura, scultura e architettura. Nel progetto di Nivola invece, la scultura si inserisce nel contesto architettonico preesistente, che viene rimodellato per mezzo di leggeri pergolati, elementi vegetali, facciate intonacate di bianco e collegate da uno zoccolo azzurro. Pergola-Village Orani, si presenta all’artista come una trama verde, fisica e relazionale, che si snoda fra le vie del centro storico e conduce alla piazza, cuore della vita civica. Infatti, il centro della piazza principale, era l’unico che doveva rimanere scoperto – enfatizzandone il tipico uso mediterraneo di grande stanza recintata della città –, Nivola progetta una grande scultura-architettura a forma di torre, una sorta di nuraghe antropomorfo che custodiva in grembo quattro personaggi archetipici di Nivola.

Il protagonista: il senso della comunità

A far da protagonista nel Pergola-Village non è né la scultura né l’architettura o il verde urbano, ma qualcosa di immateriale e tuttavia agli occhi di Nivola importantissimo: il senso della comunità. Lo spazio urbano, secondo i progetti dell’artista, doveva così acquisire i caratteri di intimità dell’ambiente domestico, creando un fondale propizio alla vita collettiva.

il progetto “Pergola-Village, vined Orani”, pubblicato sulla rivista Interiors, 1953

Al di là di ogni confine disciplinare tra le tecniche, si affaccia per Nivola, la prospettiva di un’arte rivolta a rendere visibile, e in tal modo a rafforzare, il legame sociale tra gli individui. Del tutto analogo ai successivi esempi di arte relazionale e di partecipazione, soprattutto per quanto riguarda la volontà di creare con strumenti di design e della progettazione urbana un ambiente favorevole alla socialitภil “Pergola-Village, vined Orani” del 1953 si affermò come un progetto così in anticipo che non venne neanche preso in considerazione.

Il progetto rivivrà ad Orani

Sessantotto anni dopo, invece, il progetto vede la sua rinascita, grazie all’intervento inserito nel più ampio progetto denominato “Geoartnet” finanziato dalla Regione Sardegna con 2,5 milioni di euro. L’incarico è stato affidato al raggruppamento temporaneo composto da Stefano Boeri Architetti e dall’Ing. Alessio Bellu, dello studio di QArchitettura, inoltre, prevede la supervisione artistica della Fondazione Museo Nivola e il coinvolgimento di cittadini e cittadine di Orani.

Saranno infatti i privati, in quanto proprietari delle abitazioni ad essere chiamati in causa nell’intervento: verranno concessi dei contributi a fondo perduto, in cui le facciate degli edifici potranno essere intonacate di bianco e la parte inferiore dello zoccolo verrà invece dipinta di blu. L’idea di Nivola di trasformare le strade in spazi intimi, vivibili collettivamente, nel 2021, si pone non solo come legame sociale tra gli individui rafforzandone il senso di comunità, ma è anche un ripensare e migliorare il centro storico di Orani.

Il Pergola-Village, seppur ideato negli anni Cinquanta, può divenire oggi, un meraviglioso esempio di riqualificazione urbana, ma non solo, può essere un motivo di rigenerazione delle piccole realtà italiane, capace di comprendere le necessità dei cittadini di vivere gli spazi collettivi all’aperto. Questo progetto ci racconta di memorie, storie e culture, che oggi rischiamo di perdere.

 

Riferimenti Bibliografici:

Libri:
C. NIVOLA, Memorie di Orani, Ilisso, Nuoro 1996.
C. NIVOLA, Ho bussato alle porte di questa città meravigliosa, Arte Duchamp, Cagliari 1963.
C. NIVOLA, “Con Le Corbusier a New York a New York”, in La grotta della vipera, (a cura di) A. G. Satta, Cagliari, estate 1977.
G. ALTEA, Costantino Nivola, Ilisso, Bolzano 2005.
G. ALTEA, A. CAMARDA, Nivola la sintesi delle arti, Ilisso Edizioni, Nuoro 20015.

Riviste:
B. Rudofsky, “Giardino, stanza all’aperto (A proposito della “casa giardino a Long Island” New York)”, in Domus, no. 272, Luglio-Agosto 1952, pp. 1-5, 70.
O. Guelf, “The Pergola-Village, vined Orani”, in Interiors, vol. 112 n. 6, January 1953, pp. 84-85.
P. Dorazio, “Verso una sintesi delle arti plastiche”, in Arti Visive, Dicembre 1952.
http://www.capti.it/index.php?ParamCatID=10&IDFascicolo=93&artgal=33&lang=IT&key=898.
“Olivetti New York” in Interiors, Novembre 1954, pp. 124-131.
https://www.stefanoboeriarchitetti.net/homepage/orani-pergola-village-il-comune-di-orani/