Emmanuele Lo Giudice - Architettura Gassosa, per un nuovo realismo critico

Si preannuncia un incontro molto interessante il dibattito che si svolgerà martedì 12 Marzo all’Ambasciata Messicana di Roma. In primo luogo per il tema, il manifesto dell’Architettura Gassosa di Emmanuele Lo Giudice, in secondo luogo per i partecipanti. La presenza stessa dell’autore e quella di Stefano Oliva, docente e studioso di filosofia, darà vita ad un incontro dove si sveleranno alcuni aspetti filosofici, politici e sociali cha appartengono alla teoria, ma che ancora non sono stati dibattuti.

I contributi che si avranno in video conferenza dal Messico mostreranno inoltre come il lavoro di Lo Giudice, non è legato esclusivamente al mondo italiano ed europeo, ma è applicabile ad ogni contesto sociale e storico, spaziando appunto dall’Italia al Messico.

Mi rendo però che molti lettori non conoscono ancora l’Architettura Gassosa di Emmanuele Lo Giudice, cosa s’intende quindi per Architettura Gassosa?

Presentata per la prima volta ad Aprile 2018 in Messico, in un congresso internazionale, e pochi mesi dopo in Italia a Novembre alla 16 Biennale di Architettura di Venezia nel padiglione spagnolo di Axtu Aman, con un seminario ed un workshop.

L’Architettura Gassosa è un manifesto grafico raccontato nelle pagine “Architettura Gassosa, per un nuovo realismo critico” (https://ebay-architettura.gassosa) di Emmanuele Lo Giudice nel quale si vuole dare una risposta architettonica alle trasformazioni che la società contemporanea sta vivendo in questi ultimi decenni.

L’operazione che fa Lo Giudice è quella di partire da un’analisi del sistema di relazioni della società contemporanea, cercando successivamente una proposta architettonica che si avvicini e risponda a questa “nuova” società gassosa.

Difatti, come afferma Lo Giudice:

se in passato le persone entravano in contatto tra loro solo perché si ritrovavano fisicamente vicini, nella stessa “solida” piazza o in luoghi di lavoro, oggi con le nuove forme di interazione sociale dell’era di Internet, i legami tra le persone sono “gassosi”, legati da interessi comuni, dalle “proprietà” che accomunano i vari individui. Basti pensare ai vari social network, a facebook, alle varie app che collegano le persone di tutto il mondo anche senza mai incontrarsi fisicamente. Ciò che lega le persone è uno spazio between, che unisce realtà individuali indipendenti tra loro, uno spazio delle proprietà composto da forze attrattive e repulsive che creano un apparato percettivo e performativo ben definito. […] Il programma dell’architettura gassosa non segue un progetto predefinito, ma prevede l’idea di un’architettura immanente, non più legata ad una ricerca puramente formale, ma alle proprietà che la caratterizzano. Non abbiamo più quindi una grande architettura istituzionale per la quale nasce l’edificio, ma un sistema di relazione aperto, composto da particelle architettoniche che, come gli atomi di un gas, si muovono nello spazio legate tra loro per le proprietà specifiche date sia dalla funzione che assolvono (museo, casa, biblioteca, negozio, etc.), che da alcune specifiche che le accomunano (colore, materiale, etc.)

(Emmanuele Lo Giudice pag. V, VII)

Depliant "Architettura Gassosa"

Nel testo di Lo Giudice si intravede la lezione di Yona Friedman, che Lo Giudice ha conosciuto e frequentato personalmente, curando diverse mostre e la realizzazione dei suoi unici oggetti di design oggi depositati nella collezione privata di Collete Tornier.

Come anche i testi di Manuel Castells, di Saskia Sassen, di Cacciari, di Foucalt, e le lezioni di Juan Miguel Hernandez de Leon e di Jose Juan Barba che Lo Giudice ha conosciuto e seguito nei suoi anni madrileni. L’analisi di Lo Giudice presenta ovviamente delle criticità, e usando le parole dell’ospite, che incontreremo il 12 Marzo, Stefano Oliva, possiamo dire:

Ma quali sono i rischi di un progetto che assuma il cambiamento epocale senza valutarne le potenziali criticità? Un possibile spunto in questa direzione: i gas, altrimenti del tutto volatili, «hanno bisogno di un recinto che li contiene» (p. 54), il che lascia pensare a quel processo di ‘riterritorializzazione’ che secondo Deleuze fa seguito ai movimenti di deterritorializzazione. In questa prospettiva si può pensare a come l’erosione della proprietà privata venga ‘pagata’ in termini di continua rintracciabilità (per cui anche il tempo libero e l’inclinazione personale viene messa al lavoro). L’architettura gassosa sfuggirà a simili pericoli enfatizzando l’aspetto critico, a fronte del realismo che pure professa.

Evento l'architettura gassosa - martedì 12 marzo alle 18.30, Ambasciata Messicana, via Lazzaro Spallanzani 16 Roma

Per chi non riuscisse a partecipare al dibattito del 12 Marzo, nei prossimi mesi sono previsti ulteriori incontri, sia all’Accademia delle Belle arti di Roma, il 12 Aprile, sia di nuovo al Museo Macro di Roma, con un seminario internazionale il 28 e il 29 Maggio, e con un workshop dal 4 al 9 Giugno.