Panoramica della chiesa

Il nuovo Complesso Parrocchiale, progettato da Rabatanalab e Francesco Paolo Zaccaro, dei Santi Pietro e Paolo ad Oppido Lucano prende in considerazione vari aspetti progettuali, dalla architettura alle varie funzioni liturgiche, creando una esperienza unica all’utente finale. Funzione ed estetica sono le chiavi della progettazione del complesso che elevano la chiesa a segno di riconoscimento del paese.

Rapporto con l’ambiente urbano

Il lotto oggetto dell’intervento è ubicato nella zona di espansione a nord-est/sud-est dell’antico agglomerato urbano. Il terreno è situato su due quote altimetriche differenti e tagliato da una strada a forte pendenza. Le nuove linee di espansione conferiscono al sito una dimensione di cerniera ideale tra il paese vecchio e la nuova urbanizzazione.

Rappresentazione del progetto

La chiesa avrà compito di orientare, disponendosi, come nella storia è sempre stato, ad orientem.

Con la facciata rivolta ad ovest e la zona absidale ad est, la chiesa appare come un corpo isolato.

Per risolvere i problemi legati alla percorribilità e all’abbattimento delle barriere architettoniche, tutta l’area viene portata a quota 0.

Il sagrato diventa luogo; spazio collettivo accessibile totalmente, la cui fuga prospettica, costeggiando il campanile, converge sul portale in una ideale diagonale liturgica. Sul sagrato, uno specchio d’acqua, la presenza simbolica di un melograno e di una fila di mandorli rinforzano il dispositivo urbano, filtrando e limitando lo spazio.

Riconoscibilità dell’edificio sacro

Da lontano, dalla collina prospiciente, dal santuario di Santa Maria del Belvedere, i nuovi profili saranno inconfondibilmente riconoscibili come chiesa, che dialogherà anche con la chiesa Madre, ponendosi altimetricamente in posizione inferiore.

L’intero complesso parrocchiale è pensato come un organismo architettonico unitario in cui, seguendo l’andamento del lotto, una serie di setti strutturali generano la forma del complesso e ne ordinano la funzionalità, culminando nella chiesa, le cui fasce richiamano le strutture contraffortate locali e le composizioni archetipe tipiche dei paesi lucani.

Vista dall'alto del complesso

La copertura è a quattro falde. Il loro andamento contribuisce a creare variazioni prospettiche in base al punto di osservazione.

Profilo estetico, formale

La collocazione della chiesa è la risposta geometrica al luogo. Lo spazio liturgico è avvolgente, romboidale; composto da setti strutturali che contribuiscono a dare una spinta ascensionale.

Tutto è bianco, etereo, ad eccezione del frontone sulla facciata ovest, in materiale lapideo.

Pochi materiali ma importanti: granito per la pavimentazione, legno per i confessionali e per i banchi. I luoghi liturgici sono di pietra di Apricena e marmi decorati.

La luce disegna, diventa materiale da costruzione. Si passa dalla penombra del nartece; alla prima luce, sul battistero; fino alla grande luce, sull’altare.

Atrio principale

L’abside curvo, è un mosaico tridimensionale dorato, che si eleva in altezza e sembra smaterializzarsi, diventare cielo, grazie all’utilizzo di luce zenitale. Anche il soffitto, con i tagli di luce laterali nella copertura, risulta sospeso. I tagli sulle pareti, invece, donano una luce soffusa continua.

Impianto liturgico

La disposizione dei luoghi liturgici permette di essere attivi partecipanti; non meri spettatori. Fin dal sagrato, i fedeli iniziano il loro cammino verso l’evento della salvezza: il filare di mandorli; l’albero di melograno isolato nei pressi del corso d’acqua; la stele con la citazione dal libro della Genesi.

Schema dei percorsi

Varcato il portale, la penombra del nartece avvolge i fedeli; la presenza del fonte battesimale è grembo luminoso per rinascere da acqua e Spirito. Infine, il catecumeno avrà di fronte a sé il culmine del suo percorso iniziatico: l’altare sormontato dal crocifisso glorioso.

L’ambone si staglia a sud, narrando la parabola del seminatore; la sede, a nord, con la sua posizione, fa del presbitero un ascoltatore, un maestro e un servitore della verità.

L’azione liturgica prende vita dagli stessi gesti del Cristo in un intreccio inscindibile con lo spazio architettonico e con la narrazione figurativa: il rito, nella sua trama simbolica è reso vitale dallo spazio, dai colori e dalle immagini. La meta finale, la Gerusalemme Celeste, è immaginata come luogo d’oro, risplendente della gloria di Dio.

Opere d’arte

Il percorso pittorico si esprime con i materiali della tradizione: sulle tavole, velatura su velatura, le stratificazioni della pittura ad olio contraddistinguono le icone e i simboli.

L’artista elabora un’intensa impressione astraente, che si esprime nel continuo giocare delle ombre e della luce, che delinea e definisce volti, gesti, sguardi, segni capaci di coinvolgere la comunità in modo drammatico e raccolto.

Opere d'arte presenti

Un secondo artista, scelto per i luoghi, recuperando l’altrettanto antica tecnica musiva, tessera dopo tessera compone vibranti e armoniose immagini, anche di estese dimensioni, come sull’altare e sull’ambone, dove, nella cangiante musicalità dei materiali, emergono i segni e i simboli della fede.

Rivestimenti della chiesa

Aspetti funzionali

La prima azione è quella relativa al sagrato, capace di evocare e di aggregare. Da qui si dipanano percorsi decisi, sia di collegamento verso l’esterno che verso gli spazi interni.

Un percorso porticato collega tutti gli spazi dedicati al ministero pastorale.

Spazi dedicati al ministero pastorale

Al livello superiore, un ulteriore spazio aggregativo, con percorsi pedonali ed esperienziali che, di raccordo con la via di collegamento, hanno il loro culmine nella cappella estiva semi aperta.

Da questo punto, come dal sagrato, si accederà a sagrestia, archivio parrocchiale, uffici e servizi, pensati anche per i disabili.

Dal sagrato e dallo spazio antistante la cappella feriale, sarà accessibile il salone parrocchiale polifunzionale: interrato, di larghezza pari all’aula liturgica, aperto su una corte esterna.

Sezione longitudinale

La canonica, isolata e al tempo collegata con lo spazio sottostante, si erge circondata da spazi verdi e da terrazzamenti in cui sarà possibile coltivare essenze che potrebbero dar vita a laboratori didattico/aggregativi per la comunità.

Aspetti tecnologici

L’architettura è integrata con caratteristiche ad alta efficienza e sostenibilità ambientale. Si propone l’utilizzo di più fonti rinnovabili e di materiali locali per contenere i costi di realizzazione. I sistemi impiantistici sono semplificati. Bacini di ritenzione delle acque serviranno a innaffiare orti e giardini.

Aspetti tecnologici

Dal punto di vista strutturale, la chiesa è costituita principalmente da un grigliato di travi in calcestruzzo armato che la definiscono sia da un punto di vista geometrico che da quello architettonico/scultoreo. Il pattern ripetitivo degli elementi trave/colonna crea dei portali in calcestruzzo di alta rigidezza ed elevata efficienza strutturale; i portali estradossati proposti sono strutture estremamente efficienti per i quali si può ragionevolmente supporre che saranno necessari quantitativi di barre d’acciaio ridotti (nel range dei 100-150 kg/m^3) e quindi si potrà garantire alte prestazioni strutturali a costi relativamente bassi per la tipologia architettonica. Inoltre, è bene sottolineare, che la struttura proposta risulta altamente iperstatica, quindi, ponendo attenzione alla progettazione locale e globale della duttilità degli elementi strutturali, si potrà ottenere una struttura altamente resistente alle azioni sismiche, con elevati standard di sicurezza anche nei confronti delle azioni più estreme.

Grande attenzione sarà posta in fase di progetto definitivo nell’ottimizzazione e riduzione degli spessori delle solette in calcestruzzo costituenti le superfici orizzontali (e verticali in alcuni casi) della struttura, al fine di ridurre pesi, costi e masse sismiche. La prossimità dei portali principali, dovrebbe permettere spessori delle solette molto ridotti, probabilmente nell’ordine dei 200 mm, con evidenti vantaggi economici e funzionali. Infine, per quanto riguarda le fondazioni, da quanto emerso nella relazione geologica, si può ragionevolmente presumere una fondazione superficiale diretta per l’intera struttura.

Altro

Tutti i materiali utilizzati, così come le essenze arboree e arbustive, saranno locali.

L’organo è pensato fin dall’inizio nella sua collocazione ottimale sia dal punto di vista liturgico-iconografico che da quello architettonico e acustico. La fonoassorbenza della chiesa è assicurata dalle particolari attenzioni rivolte alle tamponature della chiesa.