disegno di una fabbrica con scritto "I am green"

Se la sicurezza di cui si necessita sta nel manifestare la propria ​anima green​, l’architettura non può che esibirla in prima persona (o forse no?)

Il fascino del green

Siamo tutti d’accordo sul fatto che la parola ​green ​sia sempre più all’ordine del giorno negli ultimi anni, essendo diventato un vero e proprio slogan dietro il quale un individuo, un’azienda di elettrodomestici o un’agenzia immobiliare, cerca di manifestare la sua esplicita e apparentemente profonda adesione a quella che sembra essere la tendenza del nuovo millennio.

Forse uno dei motivi per cui siamo sempre più attratti da questa “nuova” tendenza è probabilmente il fatto di voler far parte di quel (sempre più largo) gruppo di persone ​cool ​e trendy ​che in qualche modo, grazie all’appellativo di “​eco friendly​”, si guadagnano un posto di tutto rispetto su quel piedistallo delle “​good people​” che ci appaiono come inequivocabili modelli da imitare. Ecco quindi che, come ogni altra tendenza, si presenta e manifesta in diversi ambiti e diverse forme e discipline in maniera trasversale, fino a diventare un’ambita etichetta che sembra sottintendere la frase: “si, siamo anche noi al passo coi tempi e ci teniamo molto al nostro pianeta”.

Il verde in architettura oggi

Complesso del Bosco Verticale

Anche l’architettura non ha potuto resistere al fascino del ​green​, il quale si presenta il più delle volte però sotto forma di slogan da agenzia immobiliare o, ancora peggio, con una lettera alfabetica che ha come scopo quello di indicare il grado dell’impatto che l’edificio ha sull’ambiente, catalogandolo sotto una fascia specifica che si basa solo ed esclusivamente sui dati prestazionali dello stesso.

Altre volte, invece, viene più o meno sapientemente incluso fisicamente nel progetto, come parte integrante di questo, dando vita a spazi che talvolta dialogano con l’edificio e talaltra semplicemente lo adornano, lo abbelliscono, divenendo la concreta manifestazione degli slogan di cui si parlava, fondamentale per creare un certo ​appeal ​nella sempre più esigente clientela del giorno d’oggi.

Facciata Bosco Verticale

Nelle nuove architetture sembra che la presenza del verde sia sempre più trattata in modo superficiale. Esempio lampante sono gli edifici verdi di cui si parla molto ultimamente (in particolare a Milano) che propongono le stesse soluzioni (leggermente declinate a seconda del luogo) collocabili indistintamente in svariati punti del globo terrestre, come fossero la “risposta” ai problemi ambientali odierni, ottimi da replicare un numero infinito di volte e ovunque senza considerare il contesto che li circonda.

Un’altra idea di verde

Coppia che si sposa in una chiesa con una vetrata che da su un lago

Sembra quindi che la sindrome della “Paranoia del Verde” abbia finalmente trovato la sua cura infallibile (almeno questo è il messaggio che sembra trapelare), la quale si fa però promotrice di una visione pressoché semplicistica e superficiale del tema. Un’interpretazione completamente opposta, invece, si può ritrovare nella cultura orientale​. Basti pensare ai giardini zen giapponesi, simbolo di pace e armonia tra uomo e natura, o ad alcuni capolavori di architettura contemporanea giapponese come le più celebri opere di Tadao Ando, nelle quali si percepisce un profondo dialogo tra artificio e natura tanto efficace quanto silenzioso, capace di suscitare nel visitatore un forte senso di integrazione e rispetto per la natura, senza per forza sradicarla e sbatterla sulla facciata dell’edificio. In altre parole, il rapporto edificio-natura risulta essere più profondo ed elaborato, e proprio per questo più efficace e, in un certo senso, atemporaneo.

Lago sopra un tetto

Che sia questo il modo corretto di trattare la paranoia del nuovo millennio? Ai posteri l’ardua sentenza, ma è sicuramente vero che, almeno nell’immaginario collettivo, gli alberi sulla facciata di un edificio sono proprio ​cool​.

 

Samuele Barichello – Matteo Battiston

Riferimenti:

– Luigi prestinenza Puglisi, ​La storia dell’architettura 1905-2018, ​2019, Luca Sossella Editore
– La redazione di Domus​, ​La natura al centro del progetto, 2019, Domus 1037, https://www.domusweb.it/it/speciali/guest-editor/winy-maas/gallery/2019/07/03/domus-1037- -in-edicola-funziona.html
– Corrado Tesauro, Smascherare il Greenwashing è il primo passo verso la vera sostenibilità, 2020, The Vision, https://thevision.com/habitat/greenwashing-pianeta-sostenibilita/