Facciata di un muro di mattoni bianchi che dà su un giardino

IL MURO: OVVERO LA CASA INTORNO AD UN ALBERO

Progetto di abitazione privata in un parco a Villorba (Tv)

La parte di territorio del Comune di Villorba, denominata Carità, ove il progetto della villa è inserito, risultava essere pressochè inedificata fino alla fine del secondo conflitto mondiale. Era interessata dalla sola presenza di alcuni edifici rapportabili alla tipologia dell’edificio rurale o della “Villa Veneta” inseriti in grandi parchi o vasti appezzamenti coltivati.

Successivamente alla costruzione della nuova Sede Comunale negli anni ‘60, la porzione di territorio veniva interessata da un progressivo fenomeno edificatorio. La tipologia della quasi totalità degli edifici è rapportabile all’archetipo di “villino unifamiliare”, il più delle volte progettati ed edificati secondo i canoni tipici del fenomeno speculativo post bellico.

LA VILLA

Giardino con piscina al centro

La villa fu edificata negli anni dal 1998 al 2000 in una vasta porzione di parco ove era esistente all’estremità est, a confine con la strada comunale, una piccola serra attigua ad un orto, adibita al ricovero di piante in vaso durante la stagione invernale.

La serra era parte di un grande compendio composto una grande villa padronale con annessi edificata nel secondo dopoguerra ad imitazione della tipologia della villa veneta.

Gli immobili originari erano inseriti nel parco progettato e realizzato, contestualmente alle opere di edificazione, dal Sig. Severino Curtolo, importante agronomo e paesaggista locale. La villa padronale fu sostituita, negli ultimi anni del secolo scorso, da un complesso residenziale composto da dieci unità immobiliari.

Siepe quadrata davanti ad un muro in legno

Contestualmente ed in sostituzione della serra e nella zona destinata ad orto fu costruita la villa. L’edificio “sostituito” più degli altri circostanti è esplicativo dei “canoni formali” tipici dell’epoca di costruzione caratterizzati dalla scarsa volontà di approfondire una qualsiasi ricerca architettonica.

IL PROGETTO

La straordinaria qualità paesaggistica del parco, ha condizionato la scelta progettuale che ha visto prevalere la valorizzazione dello stesso sulla forma architettonica dell’edificio.

Cortile con alcuni alberi e siepe

Il progetto non intende configurarsi come edificio “rappresentativo”, pur essendo rinvenibili nello stesso elementi compositivi e di finitura che potrebbero essere considerati tipiche citazioni di ben più famose Ville antiche e moderne.

Il progetto non è altro che un muro che segna il confine tra parco e zona di rifugio. Il muro si interrompe là dove già esiste la grande sophora. La circonda e crea attorno ad essa il toko-no-ma del parco. Una nicchia ove la sophora è esposta e ove la stessa modifica il contenuto della nicchia stessa con il variare delle stagioni.

Dietro al muro si collocano le funzioni tipiche della vita familiare in stanze anche occultate dalle siepi sempreverdi. Il muro si interrompe solo dove è necessario consentire alla luce di entrare nelle stanze. Le stanze più importanti hanno il colore della sabbia e del legno e superfici opache rassicuranti. Le finestre sono i toko-no-ma delle stanze. Sono nicchie che mutano il loro contenuto con il variare della luce esterna, della pioggia o del sole o dai colori del parco.

Interno di una stanza in legno con un muro decorato con dei quadri

CONSIDERAZIONI

Non posso aggiungere altro e non trovo altri argomenti per descrivere la casa in cui vivo. Ma credo che questo breve passo tratto da “Libro d’ombra” di Jun’ichiro Tanizaki sia più eloquente di ogni altra descrizione.

…è incantevole la luce incerta e delicata che entra ed indugia nelle nostre stanze, simile all’ultimo bagliore del tramonto! Questo riverbero, o piuttosto scurimento, supera per me ogni altra decorazione: mai mi stancherò di contemplarlo. In ogni stanza, un’uniforme tinta sabbiata si abbevera di chiarore; da stanza a stanza, essa varia tuttavia, quasi impercettibilmente. Spesso le fumatore sono infinitamente sottili: si tratta di tinte sfuggenti, che sembrano cangiare, secondo lo stato d’animo di chi le guarda. Le loro gradazioni conferiscono, ad ogni locale, una differente qualità di buio…